Continuiamo il discorso lasciato a metà con l’articolo precedente e riprendiamo a parlare del connubio arte e amore raccontando altre storie di alcune delle coppie più chiacchierate della storia dell’arte.
Picasso e Dora Maar – Picasso e Françoise Gilot
Ad aprire questa seconda parte è Picasso, l’artista per antonomasia: per parlare dei suoi amori ci vorrebbe un articolo intero dedicato solo a lui e probabilmente non basterebbe neanche. Qui mi soffermerò a raccontare solo la storia delle relazioni con due delle sue amanti, entrambe artiste: quello con la fotografa Dora Maar e quello con la pittrice Françoise Gilot. Partiamo con la prima: Picasso e Dora si incontrano nel 1936 lui aveva 54 anni, lei 25. Erano in uno di quei locali parigini
Dora Maar non è l’unica ad aver subito il massacro psicologico al quale Picasso sottometteva le sue amanti. Due di loro si tolsero la vita, altre persero la ragione. L’unica che sopravvisse a questo sterminio e che uscì da vincitrice dalla relazione
Gilbert e George
È questo forse uno dei sodalizi amorosi più duraturo e prolifico di tutta la storia dell’arte. Gilbert Prousch e George Passmore si sono incontrati al St. Martin’s School of Art di Londra frequentando il corso di scultura. Da allora vivono e lavorano insieme. Sono coppia nell’arte come nella vita e hanno fatto di loro stessi il centro della loro arte.
Salvador Dalì e Amanda Lear
Christo e Jeanne-Claude
Un duo artistico fra i più eccezionali di sempre nel mondo dell’arte, sia per le opere realizzate, uniche e straordinarie nel loro genere, sia per la loro storia d’amore, un connubio durato una vita.
Lui nato in Bulgaria, lei a Casablanca, i due si incontrano a Parigi nel 1958. L’arte fu prima Galeotta nell’amore e poi ragione di vita per entrambi: Jeanne-Claude commissionò infatti a questo giovane artista bulgaro un ritratto della madre e da lì cominciò la loro conoscenza.
La relazione non nacque però subito e anche in questo caso gli ingredienti per un romanzo rosa da milioni di copie ci sono tutti. Jeanne-Claude infatti è fidanzata e Christo comincia a frequentare la sorella di lei, Joyce. La relazione ufficiale inizia solo dopo la luna di miele di Jeanne-Claude: lei si rese infatti conto di essere incinta di Christo e non del marito. L’11 maggio 1960 nasce Cyril.
Le loro opere uniscono la creatività di Christo con lo spirito organizzativo di Jeanne-Claude: lei infatti era laureata in filosofia e diceva di essersi avvicinata all’arte per amore: «se lui fosse stato un dentista io sarei diventata una dentista.»
Jeanne-Claude si è spenta nel 2009, ma il progetto artistico creato da entrambi va avanti con il nome Christo.
Marina Abramović e Ulay
Nel 1976 Marina si traferisce in Olanda, ad Amsterdam, dalla natia Serbia e qui incontra un uomo di cui si innamorerà a
Sono passati però ben 12 anni di un legame e di un sodalizio grandioso e la coppia è ormai in crisi. Nel 1988 misero sì in atto la performance progettata otto anni prima, non per sposarsi però ma per separarsi e dire addio, con un ennesimo atto simbolico, a un amore diventato sinonimo stesso della loro arte. Percorsero i 2500 km della Muraglia Cinese in solitario partendo dai lati opposti per incontrarsi a metà percorso, abbracciarsi e continuare ognuno per la propria strada in direzioni diverse. Un modo per dimostrare quanto sia lungo, faticoso e importante a volte dirsi addio.
Passano 22 anni e il 14 febbraio del 2010 il Moma di New York inaugura “The artist is present” una retrospettiva di Marina Abramović in cui l’artista serba mette in atto una nuova performance: lei è seduta su una sedia al centro di una sala. Di fronte a lei un’altra sedia e nel mezzo un tavolo di legno. A turno, uno spettatore alla volta si siede sulla sedia vuota dall’altra parte del tavolo e si mette in relazione con l’artista attraverso gli occhi e un gioco di sguardi. Si instaura così una relazione diversa per ognuno dei partecipanti a seconda della propria personalità, del proprio modo di interpretare lo sguardo dell’altra e dell’empatia che questo suscita. Ancora una volta sono protagoniste le emozioni. A un certo punto però a sedersi sulla sedia di fronte a Marina tocca a una persona speciale e la performance subisce una modifica. È Ulay e quello che è successo lo potete vedere nel video qui sotto.
Con questa commovente performance si concludono le mie storie d’amore fra artisti. Sono certo di averne dimenticata qualcuna, se tu ne conosci altre condividile con tutti noi nei commenti qui sotto.
Se hai perso la prima parte dell’articolo, ecco il link: Arte e amore: storie di sesso e passione fra artisti (prima parte)