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Masolino da Panicale: i suoi affreschi un pezzo di Toscana a Castiglione Olona

Masolino da Panicale - Battistero di Castiglione Olona

Castiglione Olona è un piccolo borgo del Varesotto il cui centro storico è rimasto tale e quale a com’era seicento anni fa. Masolino da Panicale vi arrivò dopo il 1435 e portò in questo comune lombardo un pezzo di Toscana. Fu chiamato dal Cardinale Branda per affrescare le pareti della Collegiata e del Battistero costruiti nell’ambito del suo progetto di infioritura del paese natale secondo il modello di città ideale del Rinascimento.

È sempre piacevole fare una passeggiata tra i vecchi vicoli e le case in cotto fino a giungere alla cima del colle dove si trova la Collegiata. Il silenzio e la pace che si respirano fra queste vie sono qualcosa di raro e prezioso, soprattutto per chi è abituato al caos della città e sono sicuramente la miglior preparazione per la visione degli affreschi di Masolino.

All’interno della Collegiata il grande artista toscano ha dipinto alcuni episodi della vita di Maria: L’annunciazione, Lo Sposalizio, La Natività, L’adorazione Dei Magi, La Dormitio, L’assunzione In Cielo e L’incoronazione. Quello che si presenta davanti ai nostri occhi è un Masolino che si è liberato della lezione del suo amico e collaboratore Masaccio ed è tornato a dipingere secondo i modi a lui più affini: dolcezza dei visi, raffinatezza delle vesti, figure dai contorni morbidi e lineari. C’è ancora un forte eco del Gotico Internazionale in questo ciclo di immagini, vuoi per le atmosfere quasi fiabesche, la mancanza di prospettiva e di proporzioni, sia tra i personaggi, sia fra questi ultimi e le architetture.

Il vero capolavoro del Masolino sono però gli affreschi del Battistero. Appena vi si accede si è letteralmente colpiti dai colori verdi, rosa, gialli, così delicati ma nello stesso tempo così accesi e pieni. Vi sono dipinte le storie di San Giovanni. Vuoi per la maggior libertà che al contrario le forme dell’abside della Collegiata non gli lasciavano, qui l’artista è riuscito a dare davvero il meglio di sé. Ai visi serafici e delicati e alla dolcezza dei colori, aggiunge una forte nota di spazialità che si percepisce nel paesaggio e nella costruzione delle architetture. Bellissimi anche i finti marmi dipinti ai piedi degli affreschi: dei quadri astratti in forte anticipo sui tempi.

Quelli di Castiglione sono la più grande manifestazione del genio di un artista forse troppo presto dimenticato e sottovalutato dalla storia. Basti pensare che gli affreschi rimasero nascosti fino al 1843 sotto una mano di calce data non si sa ancora per quale motivo. Su tutta la parete di destra inoltre, nell’affresco del banchetto di Erode, ci sono graffi e firme di ogni tipo, incise da passanti che evidentemente non ritenevano sacro o degno di rispetto quel luogo e quell’opera d’arte.

Quando si è dentro al piccolo Battistero, è comunque sempre piacevole osservare l’espressione stupita e affascinata che si disegna sul volto di chi entra e vede per la prima volta questi capolavori. Molto probabilmente la stessa espressione che si è disegnata sul mio volto.

 

 

 

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