Si pensa infatti a un furto su commissione in quanto i tre dipinti sono inventariati e catalogati e quindi potrebbero essere venduti unicamente illegalmente sul mercato nero. Erano sistemate in un angolo in cui non arrivava l’occhio delle telecamere e senza alcun sistema di allarme attivo per proteggerli. Per il ladro deve essere stato quindi relativamente facile tranciare il fil di ferro che le teneva appese al muro, infilarle in uno zaino e dileguarsi tra il via vai dei turisti.
Ad accorgersi del furto è stato un addetto alla sicurezza verso le 15 quando ormai era troppo tardi. Ovviamente dai filmati delle telecamere non risulta nessuna immagine interessante per scovare il colpevole. Francesca Tasso, responsabile dei musei del Castello Sforzesco, spiega che è auspicabile un incremento delle telecamere come l’apertura di un guardaroba per il deposito di zaini e borse. Ovviamente tutto dipende dai fondi concessi dal governo per la difesa e divulgazione dei Beni Culturali. Intanto altre tre opere non sono più visibile al grande pubblico.